Io ce l'ho, io ce l'ho!
E anche se in rete ne ho trovato pareri abbastanza negativi (soprattutto legati al ruolo secondario attribuito alla Donna negli anni Sessanta) per me è una lettura rilassante, divertente e anche utile.
Ve lo ricordate? Io sono una Casalinga Mancata.
A grandi linee, se non l'avete mai sentita nominare, vi posso dire che si compone di venti volumi che trattano una vasta serie di argomenti collegati a quello che si riteneva l'universo femminile... a torto o a ragione. Non sta a me dirlo e nemmeno credo sia la sede deputata.
I temi vanno dalla Cosmesi al Guardaroba, dalla Pulizia della Casa al Giardinaggio.. ed ovviamente c'è la rubrica dedicata al Cucito dalla quale ho preso questa immagine con relativa spiegazione.
Mi tornerà utile con l'Orsetto!
Se vi piace l'idea ne potrei fare una rubrica.
Tratto da "Enciclopedia della Donna" Fratelli Fabbri Editori (1963)
Se si vedono in giro tanti bottoni ciondolanti, è perché una quantità di persone (e non diciamo solo donne: i bottoni dovrebbero saperli attaccare anche i signori uomini...) non sa attaccare a dovere un bottone. Vediamo dunque come eseguire correttamente questa operazione, che non è poi così semplice come si crede.
Primo: la cucitura
Segnate con cura il punto esatto in cui il bottone deve essere applicato, fermate con un puntino o un piccolo nodo il filo al tessuto, da rovescio, poi passate il filo al diritto e infilatelo in uno dei fori del bottone; tornate sul rovescio attraverso un altro foro e così via di seguito per quattro-sei volte. Il filo non va mai teso; occorre aver cura di lasciare tra il bottone e la stoffa un piccolo "gambo".
Secondo: il "gambo"
Prima di passare il filo sul rovescio della stoffa per fermarlo, attorcigliarlo tre o quattro volte attorno al gambo, così il bottone resterà leggermente scostato dal tessuto e, una volta abbottonato, non tirerà.
terzo: un trucchetto
Il gambo del bottone naturalmente dev'essere proporzionato alla pesantezza (spessore) della stoffa. Se temete di non sapervi regolare, appoggiare sul bottone, prima di cominciare a cucirlo, uno spillo (se il tessuto è leggero) o un ago da lana (se il tessuto è pesante); con la cucitura naturalmente passate sopra l'ago; quando lo sfilerete vederete che il bottone sarà rimasto attaccato con "mollezza". Attorcigliate allora il cotone attorno al gambo, passare al rovescio il filo e affrancatelo bene con alcuni piccoli punti.
Qualche accorgimento
- non esiste una regola fissa che indichi sempre come attaccare i bottoni a quattro buchi; possono essere cuciti a punti paralleli, incrociati, oppure a quadrato; l'essenziale è che tutti i bottoni di un indumento siano attaccati allo stesso modo.
- sui cappotti e gli abiti sfoderati, in corrispondenza di ogni bottone grande, cucitene uno piccolissimo sul rovescio; il filo li terrà uniti attraverso la stoffa, con il duplice vantaggio di una rifinitura accurata al rovescio e di una migliore resistenza a eventuali sforzi.
- se invece attaccate un bottone su stoffa leggera, abbiate l'accortezza di rinforzare quest'ultima, sul rovescio, con un pezzetto di tessuto o fodera in tinta.
- i bottoni senza buco e con "gambo" in metallo, si fissano aderenti alla stoffa.
- ricordatevi di attaccare sempre i bottoni con filo robusto.
Come si attaccano gli automatici
Gli automatici (o bottoni a pressione) debbono essere sempre cuciti su stoffa doppia o rinforzata, con punti che rimangono invisibili dal diritto. Fissate prima una delle due metà dell'automatico, passando il filo negli appositi buchini finché non siano pieni. Segnate poi con uno spillo il punto esatto in cui deve'essere cucita l'altra metà dell'automatico e fissate anche questa come avete fatto per la precedente. Perché il lavoro risulti ordinato, fate passare i punti nei buchini sempre allo stesso modo e precisamente o verso l'esterno o passando da un buchino all'altro. Se gli automatici sono grandi, per renderli meno visibili, potete rivestirli con un pezzetto di stoffa o fodera in colore.
Di solito gli automatici servono per abbottonare lembi sovrapposti che non devono sostenere un eccessivo sforzo e la cui allacciatura sia poco visibile: la loro grandezza deve essere proporzionata alla pesantezza del tessuto.
Tratto da:
Enciclopedia della donna
1963 - Fratelli Fabbri Editori - Milano
Volume I - Pagina 201
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Con questo post partecipo al Linky Party di Topogina
Simply is better
Bellissimi suggerimenti! Non conoscevo il trucco dello spillo. Grazie per aver condiviso!
RispondiEliminaCarmen
Grazie a te per il commento!
EliminaSono felice di poter essere utile ^^
Ma tu guarda quanta roba c'è dietro un semplice bottone! ^^
RispondiEliminaE' l'edizione degli anni '60? Allora vedi che da qualche parte del libro deve esserci anche scritto di "non attaccare bottone con gli sconosciuti" :D
Lodevole l'idea di farci una rubrica: di queste argomentazioni qui non ce n'è mai abbastanza. Procedi, ti benedico :P
Grazie!
EliminaSì... è quella degli anni '60.
Sto preparando altri post per la rubrica, sperando che la Fratelli Fabbri non mi porti in tribunale!
la mia mamma aveva tutti i volumi dell'enciclopedia della donna!!
RispondiEliminami ricordo che da piccola mi sembrava un libro con tante cose magiche.... purtroppo crescendo la mia manualità con ago e filo non si è sviluppata abbastanza....
mi hai fatto venir voglia di cominciare ad imparare qualcosa...
se decidi di farne una nuova rubrica ti seguo volentieri!
a presto
francy
Grazie Francesca!
EliminaMi fa molto piacere ^^
A me piacciono da morire i vecchi manuali! Trovo molto interessante questo articolo sui bottoni, e seguirei volentieri una bella rubrichetta...
RispondiEliminaGrazie anche a te!
EliminaLa sto "imbastendo"!
...wow! Non lo sapevo!
RispondiEliminaAnche ad ogni militare (1970) l'Esercito forniva insieme con le divise un piccolo corredo da cucito, comprendente bottoni, aghi, filo, forbice, ditale, etc. Il tutto di colore verde militare, naturalmente.
RispondiEliminaCiao Antonio!
EliminaGrazie per il commento ^^
(ce l'hai ancora il corredo da cucito?)