Anche se sarà brutto non importa, che la nonna ci insegna che lo iodio fa tanto bene!
Siccome la suddetta sorella è pure dotata di uno smartphone che smart lo è davvero, sabato (per me che scrivo e domani per te che leggi) farò la tanto attesa estrazione delle fortunate che porteranno avanti l'avventura Ri-Leggimi.
Il sorteggio avverrà utilizzando probabilmente delle conchiglie.
O dei tovagliolini di carta sul bancone di un bar.
E chi lo sa!
Sei ancora in tempo per partecipare! Orsù, che aspetti?
Voglio dire, ma l'hai visto che segnalibro ti confezionerò?
Ti rimetto il link!
Citando la nota canzone potrei dire che l'estate sta finendo, non fosse altro che mai è iniziata e quindi questa banalità riempie due o tre righe del post, così, per puro diletto mio.
L'evento clou di agosto è stato l'aver scoperto di avere bisogno degli occhiali "da vicino".
Ecco come mai non riuscivo più ad infilare gli aghi!
Svelato l'arcano.
Per vezzo però ne ho volute due paia. Ebbene sì, non mi sono ancora arresa all'idea dell'unico occhiale con la lente divisa a metà.
L'impatto quando si alza la testa con quelli che uso per cucire ti dà la sensazione di aver bevuto mezzo litro di quello buono, vuoi mettere la soddisfazione?
E' anche gratis!
Ho notato con grande piacere che piacciono i tutorial farlocchi postati di recente... quasi quasi ci faccio un'etichetta apposta.
E magari ci scrivo un manuale.
Collega i suddetti tutorial farlocchi al fatto che ho preso gli occhiali "da vicino" e capirai perché ultimamente andavo di colla a caldo come se non ci fosse un domani.
Ho finalmente ri-cucito martedì. Che meraviglia infilare al primo colpo in una cruna microscopica!
Se segui la mia pagina Facebook (non sapevi che c'ho la pagina Facebook? Corri a vedere!) hai potuto vedere in tempo reale quello che ho realizzato.
Se non la segui (ma tra breve lo farai, vero?) ecco quello che ho prodotto.
Maggiori dettagli te li do prossimamente... fa tutto parte di un progetto ambizioso.
Mi dico brava da sola perché da tanto, troppo, tempo non cucivo per le bambole, ma in compenso ho perduto gli spilli.
Io possiedo milioni di spilli, di tutti i tipi.
Però lo so quello che sta succedendo. Tutti i fatti vanno in una unica direzione.
Nella mia stanza dei casini c'è un varco spazio-temporale che collega ad un universo parallelo.
Nottetempo qualcuno lo attraversa, arriva e mi ruba le cose che mi servono. Mette pure in disordine, ride sguaiatamente per dileggio (senza svegliarci, però) e se ne va.
Deve essere così.
Oppure ho un serio problema nel ricordare dove metto le cose.
Non dimentico però che questo è il giorno del 52WP e, sempre nell'ambito del riciclo/riuso degli ultimi periodi, ecco la ricetta di oggi.
Ho pensato ad Annamaria quando ho assaggiato; è un dolce non troppo dolce come piace a lei.
Si tratta della Torta di Pane.
La ricetta l'ho trovata qui, ma (ovviamente) l'ho modificata.
Non ho ancora comprato il cacao, in compenso c'era mezza tavoletta di cioccolato alla cannella che non entusiasmava nessuno.
Indovina dove è finito?
Ah, io non ho ammollato il pane per una notte.
Qualche ora è sufficiente.
E non ho usato il Marsala secco per l'uvetta, ma latte (speravo che Edoardo l'avrebbe assaggiata. Invece no).
E di zucchero semolato ne ho adoperati 100 grammi.
L'uovo pesava sui 70.
Le mandorle che avevo erano a scaglie.
Mi pare che basti.
Il risultato è ottimo.
Luigi in due colazioni l'ha finita (mio marito ha un fisico invidiabile, mangia di tutto e non ingrassa. Sarà perché consuma molto, come sostiene lui? Sì sì. Sarà, a me non me la conta giusta però!).
Avrei tantre altre cose da scrivere, ma il tempo è tiranno e io devo caricare il bagagliaio di stampini per la sabbia!
E magari riesumare il mio costume.
E cercare dei teli mare meno... ehm, vintage.
Però una cosa la voglio dire: buon tutto! Ci vediamo presto!