Avete visto? Un altro post! Son proprio tornata.
Però di calendari editoriali non se ne parla, scrivo quando posso e mi impegnerò a realizzare dei post più o meno intereressanti.
Questo, ad esempio, lo sarà per Maira che, mi dice, a lei piace leggere delle mie vicissitudini.
Come vi ho anticipato nello scorso post, la mia stanza dei casini avrebbe potuto digitosamente essere considerata una vera postazione di lavoro. E così è stato per una manciata di minuti.
Ecco, scrivere questo post mi costa un pochetto, in dignità intendo, perché vi mostrerò il livello di "sepoltaggine casalinga" a cui era arrivata la stanzetta in questione (solo lei per fortuna, il resto della casa aveva un aspetto abbastanza onorevole).
D'altro canto una immagine vale più di mille parole e questa ne vale un milione.
Questa foto risale al 30 settembre 2014.
Ora, in tutta franchezza, vi sfido a battermi.
Non è che me ne vanto, sia chiaro... nemmeno mi capacito di come possa essere giunta a questo punto.
Sta di fatto che, folgorata sulla via per Damasco, ho preso in mano la situazione e ho compiuto (modestamente) il miracolo:
Passatemi la foto col cellulare, non ho di meglio da mostrarvi.
Però non entrerò nel dettaglio con la fila di scaffali che si trovano (trovavano) sulla destra, a ragion veduta nascosti dalla porta, perché vi assicuro che la visione potrebbe nuocere in modo grave alla vostra salute.
Fidatevi sulla parola!
Non ho un laboratorio, non ho una craft room come quelle che si vedono su Youtube o Pinterest.
Tutte in tinta con i colorini e i triangolini sulle pareti.
Oppure la fila di cassettini tutti coordinati.
O la seggiolina rosa rifinita all'uncinetto.
No, non ho tutto questo, ma ero così tanto felice per la mia semplice stanzetta che, presa dall'entusiasmo, mi sono lanciata in acquisti di fustelle di ogni foggia (non per vantarmi ma ne ho di bellissime!).
E infatti avevo preparato la Big Shot in pole position...
Davvero troppo bello per durare e quindi Giove Pluvio ci ha messo lo zampino con questo risultato (foto scattata con cellulare alle 4.01 del mattino).
Ho pianto, sapete?
Per il nervoso, per la tristezza, per la rabbia.
Ho pianto, urlato, inveito e dormito una sola ora prima di andare in ufficio.
In ogni caso non tutto il male viene per nuocere.
Quando ho sistemato la cameretta ci avevo messo anche le cose di Edoardo in modo da poter "giocare insieme" nella stessa stanza.
Ma lo spazio non era moltissimo.
Ora Luigi ha colto l'occasione per smontare il letto singolo che stanziava lì senza grande utilità e dare una mano di pittura alle pareti che ne avevano tanto bisogno (bianco).
La motivazione (che ha manifestato ad alta voce proprio oggi, anche se io già lo sospettavo) è quella che in vista del Natale, sapendo già come butterà, non vuole più vedere roba mia in cucina!
Come è lungimirante mio marito!
Io ho spostato i mobili.
Gli scaffali hanno preso il posto del letto. Le vetrinette usciranno proprio da lì; verso altri luoghi ed altri laghi (cit.).
E' ancora tutto in alto mare (in senso letterale. Ho in modo equo distribuito tutte le mie cose nelle rimanenti stanze della casa), però conto di riuscire a completare l'impresa durante questo fine settimana.
Sennò finirò il prossimo.
Non ho fretta.
Intanto, tra una passata di aspirapolvere e una lucidata del legno, ho fatto il primo quadretto che già è stato appeso.
Una stampa "keep calm" circondata da un metro di carta, di quelli che si trovano nei set da cucito.
Lo stavo per buttare ma poi ho avuto l'illuminazione!
E voi, dove è che esprimete la vostra "creatività"?