Il Diario Segreto era uno dei regali che immancabilmente ricevevo quando ero bambina.
E non solo io.
Poteva essere per la Comunione, la Cresima, il Natale o un compleanno ma sono (quasi) certa che tutte le mie coetanee ne hanno avuto almeno uno.
Andavano per la maggiore Sarah Kay e Hollie Hobbie.
E pure Candy Candy.
Chi ce li regalava i diari segreti?
Le mamme, soprattutto.
Quante chiavi avevano?
Due. E poco dopo ne restava solo una...
Dove finiva la seconda?
In mano alle mamme, ovviamente.
Che con la scusa del regalone poi alla fine riuscivano a sapere i nostri segreti.
Ma in ogni caso non servivano grandi doti investigative o di scassinatrice: i lucchetti e le chiavi erano identici quindi con due copie del diario hai voglia a ficcanasare.
Le vostre mamme no?
Siete state fortunate, la mia sarebbe stata disposta anche a spaccarlo a morsi il lucchetto pur di leggere e, appunto perché ho imparato presto a conoscerla la genitrice, 'sta cosa del diario l'ho fatta fino ad un certo punto e poi mai più.
Al di là di queste dinamiche familiari, non proprio corrette devo dire (ma probabilmente io cercherò di scoprire il codice di sblocco del cellulare di mio figlio non appena ne possiederà uno, quindi meglio che non mi metta a lanciare prime pietre) il diario segreto ha sempre una sua bella attrattiva.
Ci immaginiamo chissà quali contenuti, quali verità svelate a riguardo della vita dei proprietari.
Con il passare del tempo il diario col luccheto diventa "scolastico".
Quello da mia madre non veniva letto.
Ovvio, era aperto! Nessun segreto, quindi.
Naturalmente tutte noi lo abbiamo personalizzato all'inverosimile fino a fargli raggiungere a giugno il doppio del volume da cui era partito a settembre.
Con un peso specifico di circa due chili e mezzo.
Nel corso degli anni il diario scolastico si trasforma poi in "agenda".
Giornaliera, Settimanale... le persone organizzate non riescono a farne a meno; io che quando distribuivano l'organizzazione ero distratta da un cane con la coda a ciuffetti (cit.) inizio piena di grandi speranze a gennaio e mi perdo già a marzo.
Per il resto dell'anno l'agenda mi serve per strappare foglietti con i quali faccio la lista della spesa.
Quest'anno ci voglio provare (di nuovo).
Si lo so che è segno di follia ripetere la stessa azione sperando in un risultato diverso, ma sono stanca di riempire la casa di pizzini.
Ringrazio Lucia. Presentando questa Sfida a Sorpresa mi ha dato il modo di prendere una agenda "sponsorizzata" e trasformarla in qualche cosa di più personale.
Io con gli "sketch" non ho nessuna familiarità; me lo sono copiato (su di un foglietto, tanto per cambiare) e ne ho ho seguito pedissequamente lo schema.
Per rimanere sul sobrio ho scelto Gorjuss e delle carte dai toni scuri, più del cartoncino da imballaggio di un bel grigio che ho sporcato con gli inchiostri verde e marrone.
Per realizzare qualche punto di luce ho usato il Glossy Accents, così come avevo fatto nella Tag.
Inoltre ho ripassato i cuoricini che circondano Gorjuss.
Ho voluto aggiungere il richiamo al Diario Segreto cucendo dei piccoli charms (il Lucchetto sull'elastico di chiusura e la Chiave sul nastrino che fa da segnalibro).
Bene. Non mi resta che stabilire cosa scrivere sull'etichetta (il nome -mio- oppure l'anno?) ed usarla sul serio ora!
Ci riuscirò secondo voi?
Leggi tutto...
E non solo io.
Poteva essere per la Comunione, la Cresima, il Natale o un compleanno ma sono (quasi) certa che tutte le mie coetanee ne hanno avuto almeno uno.
Andavano per la maggiore Sarah Kay e Hollie Hobbie.
E pure Candy Candy.
Chi ce li regalava i diari segreti?
Le mamme, soprattutto.
Quante chiavi avevano?
Due. E poco dopo ne restava solo una...
Dove finiva la seconda?
In mano alle mamme, ovviamente.
Che con la scusa del regalone poi alla fine riuscivano a sapere i nostri segreti.
Ma in ogni caso non servivano grandi doti investigative o di scassinatrice: i lucchetti e le chiavi erano identici quindi con due copie del diario hai voglia a ficcanasare.
Le vostre mamme no?
Siete state fortunate, la mia sarebbe stata disposta anche a spaccarlo a morsi il lucchetto pur di leggere e, appunto perché ho imparato presto a conoscerla la genitrice, 'sta cosa del diario l'ho fatta fino ad un certo punto e poi mai più.
Al di là di queste dinamiche familiari, non proprio corrette devo dire (ma probabilmente io cercherò di scoprire il codice di sblocco del cellulare di mio figlio non appena ne possiederà uno, quindi meglio che non mi metta a lanciare prime pietre) il diario segreto ha sempre una sua bella attrattiva.
Ci immaginiamo chissà quali contenuti, quali verità svelate a riguardo della vita dei proprietari.
Con il passare del tempo il diario col luccheto diventa "scolastico".
Quello da mia madre non veniva letto.
Ovvio, era aperto! Nessun segreto, quindi.
Naturalmente tutte noi lo abbiamo personalizzato all'inverosimile fino a fargli raggiungere a giugno il doppio del volume da cui era partito a settembre.
Con un peso specifico di circa due chili e mezzo.
Nel corso degli anni il diario scolastico si trasforma poi in "agenda".
Giornaliera, Settimanale... le persone organizzate non riescono a farne a meno; io che quando distribuivano l'organizzazione ero distratta da un cane con la coda a ciuffetti (cit.) inizio piena di grandi speranze a gennaio e mi perdo già a marzo.
Per il resto dell'anno l'agenda mi serve per strappare foglietti con i quali faccio la lista della spesa.
Quest'anno ci voglio provare (di nuovo).
Si lo so che è segno di follia ripetere la stessa azione sperando in un risultato diverso, ma sono stanca di riempire la casa di pizzini.
Io con gli "sketch" non ho nessuna familiarità; me lo sono copiato (su di un foglietto, tanto per cambiare) e ne ho ho seguito pedissequamente lo schema.
Per rimanere sul sobrio ho scelto Gorjuss e delle carte dai toni scuri, più del cartoncino da imballaggio di un bel grigio che ho sporcato con gli inchiostri verde e marrone.
Per realizzare qualche punto di luce ho usato il Glossy Accents, così come avevo fatto nella Tag.
Inoltre ho ripassato i cuoricini che circondano Gorjuss.
Ho voluto aggiungere il richiamo al Diario Segreto cucendo dei piccoli charms (il Lucchetto sull'elastico di chiusura e la Chiave sul nastrino che fa da segnalibro).
Bene. Non mi resta che stabilire cosa scrivere sull'etichetta (il nome -mio- oppure l'anno?) ed usarla sul serio ora!
Ci riuscirò secondo voi?
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