Eccola qua!
Ve l'ho già detto che ho inteso intraprendere questa nuova strada delle 12 Tag di Tim Holtz (per chi non avesse la minima idea di cosa stia parlando tutte le informazioni dettagliate sono in questo post); il debutto di gennaio non è riuscito come volevo, probabilmente perchè non avevo nulla di quanto richiesto dal progetto proposto... 'sta volta sono stata più brava (e ci voleva anche poco).
Me lo dico da sola perché ci credo sul serio.
Tanto per cominciare mi sono procurata la fustella.
Ebbene si, grazie a Rosy ora posso essere annoverata tra le fortunate detentrici della Tag & Bookplates #656938.
E la cosa mi riempie di soddisfazione!
Ho seguito i tutorial e mi sono impegnata per apprendere le tecniche applicate, che in questa occasione erano "Stencil Monoprint" e "Embossed Texture Paste".
Per la prima volta ho usato gli inchiostri in modo diverso.
Di solito ci sporco solo i bordi ma dentro di me lo sapevo che dovevano avere un utilizzo ben più interessante.
E ho pure sperimentato la pasta di struttura unita all'embossing a caldo.
Ma vi rendete conto?
Che fino a poco tempo fa la parola "embossing a caldo" per me poteva essere un sistema di cottura a fuoco lento.
È vero, lo ammetto, qualche momento di smarrimento c'è stato.
Ma ho risolto il tutto brillantemente (concedetemelo, dai!).
Tipo.
Una volta spalmato lo stencil con gli inchiostri questo va fatto aderire sulla superficie da decorare.
Il risultato è grazioso, come si evince dalla prima etichetta della foto, ma non è quello desiderato dal momento che l'inchiostro va prima bagnato.
Come?
Con uno spruzzino.
Voi non ci crederete ma mi sono resa conto solo in questa occasione di non avere un semplice e miserabile spruzzino in casa (e infatti per annaffiate l'orchidea mi bagno le mani sotto l'acqua e poi la schizzo un pochetto qua e là. Non sarà un sistema proprio ortodosso ma lei non solo è ancora viva ma gode anche di ottima salute, di conseguenza funziona) e cosa potevo fare?
Aspettare che i negozi aprissero ed andare a prenderne uno, ad esempio, ma l'inchiostro era già stato steso e la frenesia di vedere il risultato atteso era troppo alta, quindi ho preso il ferro da stiro a vapore (spento) ci ho messo l'acqua e bzzz bzzz bzzz.
Poi ho sperimentato le polveri da embossing sulla pasta di struttura.
La pasta si stende sullo stencil che va poi tolto con delicatezza. Viene cosparsa di polvere e lasciata asciugare.
Ecco... questo passaggio è fondamentale. Invece io l'ho scaldata con l'Heat It subito ottenendo lo sgradevole risultato di farla bollire.
Un po' come mi era capitato col Glossy Accents.
Prima o poi imparerò a leggere tutto fino in fondo evitando di dire "si si si, ho capito" per dimostrare poi coi fatti che non era vero niente (dubito di riuscirci, ma lo spero).
Dopo un paio di tentativi ho deciso per la polvere ottanio che mi ha regalato Antonella (che non aggiorna più il blog!).
È il mio colore adorato ed è stato un dono molto gradito (mi ha inviato pure il glitter).
E poi ho iniziato a distribuire sull'etichetta le decorazioni create con le fustelline Movers & Shapers del set "Mini Love Struck" (#657478).
Il cuore ricavato dal filtro di una Moka un po' spiegazzato...
... ed il piccolo Amorino fustellato due volte in modo da alzarlo dall'etichetta stessa dandogli un po' di profondità.
Così come ho fatto per la scritta "Love" (Handwritten Love #660218) che ho anche ripassato con il Glossy Accents. L'effetto mi piace molto.
I fiorellini sono un contributo di Edoardo all'impresa.
Ci teneva molto che li inserissi e non ho saputo dire di no.
Il colore non era adatto allora li ho sporcati con gli inchiostri che ho utilizzato per la tecnica dello Stencil Monoprint e ho applicato un charm con una pietrina in tinta al piccolo bouquet.
Insomma direi proprio che rispetto allo scorso mese è andata decisamente meglio!
Siccome sono tignosa e non mollo sulle cose, nel frattempo ho acquistato il "frosted crystal" per creare quel bell'effetto che non sono riuscita ad ottenere la scorsa volta.
Non ci ho ancora provato ma conto di mostrarvi presto il risultato.
°§°